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Dobbiamo fare un passo indietro, ad Agosto scorso, quando Dazn segnala e fa bloccare i 2 domini principali di SmartOne famosa e molto usata App IPTV (un Player per IPTV sugli Smart Tv Lg e Samsung), nello specifico i 2 domini sono:


https://tizen.smartone-iptv.com  ed  
https://lg.smartone-iptv.com
SmartOne

Cosa succede con SmartOne

Da quel momento e dall’Italia l’App non è più raggiungibile e scaricabile sugli Smart Tv (LG e Samsung). SmartOne scrive un ricorso ad Agcom, dove l’Azienda spiega e certifica che SmartOne è uno strumento (player) per visionare contenuti IPTV (liste.m3u) e che l’App non fornisce in nessun modo contenuti IPTV che sono invece a responsabilità dell’utente finale che li carica sul player per averne visione.

SmartOne è quindi uno strumento fine a se stesso che non fornisce o contiene nessuna fonte IPTV sia essa legale od illegale., come peraltro ben specificato nella home del proprio sito

Dazn però insiste e sostiene che l’App fornisca, anche se non il contenuto, il modo di poter visionare eventi illegalmente.

E’ come se mi schiantassi con l’automobile perchè distratto e la denuncia fosse estesa anche a chi ha fabbricato l’auto.

Agcom dopo le dovute verifiche e cautele decide di sbloccare i domini di SmartOne con una delibera imponenendo però una condizione (meglio una diffida) che di fatto mette l’Azienda in una situzione davvero difficile.

In poche parole Agcom mantiene sbloccati i domini a condizione che SmartOne si adegui alle linee guida di Piracy Shield (e più precisamente in relazione alle ultime modifiche della normativa grazie all’approvazione degli ormai famosi emendamenti del DL Omnibus). Nella pratica dovrebbe farsi carico di segnalare chi utilizza la sua App per visionare contenuti illegalmente fornendo i dati di chi sta “delinquendo”, o come specificato negli emendamenti nei modi di:

“…sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate condotte penalmente rilevanti ai sensi della presente legge, dell’articolo 615-ter o dell’articolo 640-ter del codice penale..”

In caso di non ottemperanza saranno presi provvedimenti come specificato nella normativa.

Cosa dovrebbe quindi fare l’Azienda per assolvere alla diffida? La delibera è chiara ed il fatto che sia scritto che SmartOne è “stata avvisata” della trasmissione illecita di opere audiovisive aventi ad oggetto manifestazioni sportive trasmesse in diretta attraverso i propri servizi, la mette di fatto di fronte all’obbligo di segnalazione.

Da un punto di vista pratico dovrebbe controllare tutti gli stream o le liste caricate sulla propria App? ..impensabile oltre che impossibile da un punto di vista realistico, molte di quelle liste (legali o meno) hanno indirizzi remoti ed esterni all’App.

Oppure controllare tutti gli upload delle liste attraverso l’App e verificarne i contenuti? altrettanto impensabile in termini di tempo e risorse da dedicare. Oppure ancora fornire l’App già farcita di contenuti (ovviamente solo legali) ed impedire l’upload o l’inserimento di altre e diverse liste?

O finire per escludere l’Italia e relativi IP italiani dallo scaricamento ed installazione dell’App attraverso gli store dedicati dei dispositivi?

Una situazione al limite del comprensibile che penalizza SmartOne che indirettamente viene accusata di collusione con la pirateria, senza contare il fatto che la diffida, così come è pronunciata, è più un’imposizione, che non proviene però da un Giudice.

E’ lo stesso metro che si vuole usare con i Servizi Internet quali CDN VPN e DNS, (che si stanno organizzando di conseguenza), senza tener conto delle esigenze commerciali, etiche e di libero mercato di cui esiste enorme documentazione legale ed applicativa.

Sembra più un accanimento sulle intenzioni piuttosto che sui fatti, che con la giustificazione della supposta prevenzione non delinea dei confini in cui operare ma ne allarga il campo a tal punto che se ne perdono gli orizzonti.

Gli errori che (a questo punto reiterati) la Piattaforma anti pirateria sta commettendo sono errori che si auto procura perchè con questo sistema, e questo tipo di affronto il campo di gioco (tanto per restare in tema Calcio) è talmente vasto che nelle maglie dello scudo restano impigliati, prima o poi, tutti quanti.

Lo abbiamo detto e stradetto, la lotta alla pirateria è condivisibile, etica, e necessaria ma a queste condizioni la pirateria diventa una scusa per mire (ci si augura involontarie) di mettere bavagli e bavaglini all’intera rete per come la conosciamo oggi.

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