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Google, Cloudflare, Amazon ed alcune VPN scrivono al Governo degli stati Uniti (attraverso lo United States Trade Representative) in ragione di opposizione a Piracy Shield denunciando il reale pericolo di ostacolazione del libero Commercio e delle libertà di Internet.

Nello specifico questi big del Web, e molti altri (tra cui famose VPN come NordVPN, ExpressVPN, Surfshark, IpVanish …), sono rappresentati dalla i2Coalition (Internet Infrastructure Coalition) una organizzazione che nasce ed agisce per un Internet alla portata di tutti

“La nostra missione è mantenere Internet aperto come motore per la crescita e l’innovazione Lavoriamo con i fornitori di infrastrutture Internet per sostenere politiche ragionevoli, progettare e rafforzare le best practice, contribuire a creare standard di settore e creare consapevolezza sul funzionamento di Internet.”

tradotto con DeepL
Google, Cloudflare, Amazon

Succede che Google Cloudflare Amazon ed alcune VPN supportate proprio da i2Coalition scrivono una lettera allo USTR (United States Trade Representative) organismo Governativo Statunitense denunciando la reale preoccupazione per il libero commercio e la libertà Internet.

L’intera missiva originale (Inglese) la si può leggere QUI, ma nel capitolo generale “Allineamento con gli sforzi del governo statunitense per promuovere la competitività” oltre alla menzione di altri Stati e Paesi che procurano preoccupazione, si fa riferimento all’Italia ed in particolare al suo Piracy Shield (tradotto con DeepL)

Nel febbraio del 2024, l’Italia ha implementato il suo Scudo antipirateria, un nuovo sistema pensato per combattere la pirateria online in Italia. Il sistema era stato originariamente implementato per proteggere i grandi detentori di diritti sportivi, con lo scopo di bloccare la visione non autorizzata di eventi sportivi, come la Serie A, la UEFA Champions League, la Coppa Italia, ed il Basket
Lo scudo antipirateria prevede che una serie di provider si conformino agli ordini di blocco emessi dai detentori dei diritti senza controllo giudiziario ed entro 30 minuti dalla segnalazione, senza alcun meccanismo di ricorso.
La mancata inclusione di controlli sul blocco ha portato a numerosi casi di blocco di grandi fornitori di cloud che forniscono servizi a un numero significativo di siti web, facendo perdere agli utenti l’accesso ad un gran numero di siti web globali che non hanno alcun legame con la pirateria

Invece di affrontare le gravi preoccupazioni legate all’eccessivo blocco di siti web innocenti e alla mancanza di meccanismi di ricorso nello Scudo antipirateria, l’Italia ha ampliato il programma. Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato proposte di legge modificate che richiedono ai servizi VPN e DNS, situati in qualsiasi parte del mondo, di bloccare i contenuti pirata segnalati dai detentori dei diritti.
Questi requisiti ampi e generalizzati, ora in vigore, potrebbero interrompere indiscriminatamente i servizi globali e l’accesso a Internet senza un’adeguata supervisione e sono incoerenti con le norme internazionali.

Il blocco imposto dallo Scudo antipirateria ha avuto un impatto negativo sia sui fornitori di rete che sulle imprese statunitensi, i cui siti web sono stati inopportunamente bloccati a causa delle inadeguate garanzie italiane.
Il sistema non solo ha provocato frustrazione tra gli utenti e i fornitori di cloud, ma ha anche indotto alcuni fornitori di VPN* a smettere di operare in Italia a causa degli onerosi requisiti dello Scudo antipirateria.

*Ad oggi non si hanno specifiche su quali Provider VPN abbiano scelto o stiano valutand di lasciare il mercato Italiano.

Sembra quindi che la zampa dell’Elefante (come avevamo equiparato alla fiaba) sia pericolosamente vicina alla testa del Topolino. E’ evidente che se giganti come Google o Amazon o Cloudflare e le VPN, si muovono contro qualcosa lo facciano a ragion veduta e chiedere l’appoggio del governo degli Stati uniti affinchè possa intervenire, la dice lunga sul reale pericolo incombente.

E’ una fase cruciale per il futuro di Piracy Shiled che se rimane (così com’è) sulla posizione dell’avanti a tutti i costi (come rimarcato dal Commissario Agcom Massimiliano Capitanio “In pochi mesi colpiti più siti che in 10 anni. Scudo anti-pezzotto funziona bene”) , rischia di bruciarsi o di involvere in un imbuto tritatutto con le conseguenze (nefaste) del caso. Oppure dovrà avere lungimiranza ed umiltà per correggere il tiro (o i tiri) ed uniformarsi alle richieste non più Italiche ma globali che suonano come un poderoso campanello di allarme.

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