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Piracy Shield quindi si completa a sistema anti pirateria a “tutto tondo” inserendo il monitoraggio ed i blocchi relativamente ai siti che offrono la visione di Film e Serie Tv in Streaming gratuitamente.

Massimiliano Capitanio Commissario Agcom ha scritto un post a riguardo sul suo profilo Linkedin sottolineando la nuova linea di azione di Piracy Shield. Non solo partite di Calcio ed IPTV pirata ma anche Film e Serie Tv o qualsiasi altro contentuo video o di intrattenimento al di fuori delle piattaforme accreditate ai diritti e Copyright.

E’ la delibera firmata a data 18/02/2025 che ne sancisce le condizioni ed il funzionamento, pressochè identico al sistema che dovrebbe bloccare i siti che trasmettono eventi sportivi live e negli ormai famosi “entro 30 minuti” dalla segnalzione. Come evidenziato sul post Linkedin:

👉 gli ordini di oscuramento in 30 minuti non solo per gli eventi sportivi pirata, ma anche per altri contenuti live; 👉 l’estensione degli ordini di oscuramento alle VPN e ai fornitori di DNS pubblici; 👉 l’obbligo di deindicizzazione dei siti pirata da parte dei motori di ricerca; 👉 le procedure di sblocco dei nomi a dominio e degli indirizzi IP oscurati da Piracy shield che non sono più utilizzati per diffondere contenuti pirata; 👉 il nuovo procedimento per contrastare la pirateria sulla televisione lineare e “on demand”, a tutela ad esempio di film e serietv.

Le novità però non si limitano alla nuova sfera di azione di Piracy Shield ma si parla anche di adeguamento tecnico e di coinvolgiento diretto di VPN e DNS che fino a questo momento sembra non abbiano assecondato gli obblighi o le richieste di Agcom. Anche Google sarà obbligata a deindicizzare ed ad eliminare gli indirizzi dei siti che offrono la visione di Film e SerieTv online gratutitamente, dai risultati della ricerca sul proprio motore Google.

Piracy Shield 1
Piracy Shield 2
Piracy Shield 3
Piracy Shield 4

Fonte immagini post Linkedin Commissario Capitanio

Cosa cambia tecnicamente in Piracy Shield

Due sono gli aspetti tecnici della “nuova” Piracy Shield, uno puramente numerico e riguarda la quantità massima di IP, Domini, indirizzi che è possibile bloccare, anche se non espressa (o non ancora) definitivamente visto il nuovo campo di azione dovrà necessariamente essere numericamente enorme e ben più larga di quella attuale.

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L’altra novità (ed è una buona notizia per gli ISP) è che sarà possibile sbloccare gli IP precedentemente inibiti dopo un periodo di 6 mesi e l’accertamento di assenza di atti illeciti. In questo modo gli IP saranno nuovamente disponibili ed utilizzabili evitando perdite economiche per i provider degli stessi. E sembra quindi che tutti gli IP bloccati fino ad oggi e rispondenti alle specifiche come sopra saranno sbloccati.
Contrariamente a quello che succedeva prima ovvero che un IP una volta bloccato rimaneva tale a tempo indeterminato.

Il regolamento entrerà in vigore una volta conclusa la consultazione pubblica, che terminerà dopo 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento sul sito agcom.it.

Cosa dobbiamo aspettarci?

Di sicuro un inasprimento delle misure e del monitoraggio online da parte dei segnalatori, che avranno anche ulteriori mezzi e modifiche alle modalità di inoltro delle segnalazioni, e probabilmente alla scomparsa dai motori di ricerca dei siti di Streaming gratuito. Sappiamo che non esiste solo Google come motore di ricerca e che l’utilizzo di altri motori (a maggior ragione motori che hanno i propri algoritmi e sistemi e che quindi non si appoggiano a Google) potrebbe continuare a restituire risultati consoni alla ricerca.

Resta da sciogliere il nodo VPN e DNS che, al di la dell’ordine di partecipare al blocco delle risorse, dovrà definire i modi di intervento e soprattutto valutare come i provider VPN e DNS potrebbero reagire. Non è scontato infatti che una VPN debba rinunciare alla sua missione e “tradire” i propri cilenti diventando esattamente il contrario delle promesse del servizio. Abbiamo già scritto di queste valutazioni in merito a quanto sta succedendo in Francia ed a quanto la Privacy di ognuno sia sull’orlo di crollare a beneficio di pochi e dei loro resoconti economici.

Siamo spettatori assolutamente passivi di quanto sta accadendo ed accadrà e rischiamo di trovarci in una rete sempre più piccola e non si parla solo dei siti di intrattenimento illegali, ma di fatto ad una sorta di censura che potrà inibire (e lo dimostrano gli errori fatti fino ad oggi) anche molte altre risorse legali ed utili, va da se che se il numero di Ip o domini od indirizzi sarà innalzato a valori enormi, il rischio di commettere altri errori come nel recente passato, cresce esponenzialmente.

TAG Piracy Shield

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