Segui TivuStream

TivuStream

Google ed i suoi DNS

Anche Google dovrà bloccare l’accesso ai siti pirata attraverso i suoi ormai famosi DNS 8.8.8.8 e 8.8.4.4, ecco che Piracy Shield aggiunge un’altro tassello alla lotta anti pirateria. Come successo per Cloudflare lo scorso Dicembre, Agcom impone ad un’altra Big Tech del web l’obbligo di uniformarsi alle direttive della piattaforma.

google

Il Commissario di Agcom Massimiliano Capitanio, in merito a questa sentenza, ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook che riproponiamo di seguito:

Storica sentenza del Tribunale di Milano: Google come Cloudflare deve disabilitare l’accesso ai siti pirata
Il Tribunale di Milano continua a ribadire che la legge antipirateria n. 93/2023 deve essere rispettata da tutti i fornitori di accesso alla rete.


Dopo Cloudflare (ord. 11.07.2022 e ord. 19/12/2024 di cui discutevamo qui appena un paio di mesi fa: https://bit.ly/4kRBmiS), il destinatario della decisione è ora il colosso di Mountain View.
L’ordinanza è dello scorso 11 marzo ed è stata emanata nell’ambito di un giudizio instaurato dalla Lega Serie A, che lamentava come Google non rispettasse gli ordini dei blocchi dei siti pirata impartiti da AGCOM.
Il servizio di Open DNS di Google, infatti, continuava a dare accesso a contenuti già inibiti dalla piattaforma Piracy Shield.


Il Tribunale ha stabilito che la società, essendo sottoposta alla disciplina del Regolamento europeo sui servizi digitali, può essere destinataria “di provvedimenti adottati in via d’urgenza al fine di contrastare attività illecite svolte dai destinatari dei servizi, laddove il servizio prestato contribuisca causalmente alla violazione del diritto altrui”.


Viene quindi ribadito, come già fatto nell’ordinanza di dicembre contro Cloudflare, che nel momento in cui l’AGCOM accerta che determinati contenuti violano il diritto d’autore, qualsiasi servizio che contribuisca alla diffusione degli stessi deve conformarsi alle decisioni dell’Autorità.
Nell’ordinare di eseguire i blocchi, con una puntuale ricostruzione della normativa, il Giudice ha quindi confermato il valore delle istruttorie dell’AGCOM dando ancora una volta legittimità a un impianto a tutela del copyright unico al mondo.


La fondatezza delle istanze della Lega sembra talmente palese che il provvedimento è stato emanato inaudita altera parte, ossia senza neanche bisogno di sentire Google, che ovviamente porterà le sue difese in vista dell’udienza che dovrà confermare il provvedimento.
L’ordinanza rafforza ancora di più il lavoro di AGCOM, impegnata proprio in questi giorni nel procedimento di consultazione pubblica indetta con la delibera n. 47/25/CONS, con cui si aggiornerà il regolamento a tutela del diritto d’autore alla luce delle nuove norme contenute nella legge n. 93/2023.

Proteggi la tua Privacy con PrivadoVPN, piano di 2 Anni + 3 mesi aggiuntivi gratuiti a 30,00 €. Il massimo della protezione a 1,11 €/mese

Visto e considerato che l’udienza definitiva è prevista a breve, quest’ordinanza non è di fatto ancora operativa e si dovrà attendere anche per sentire le inevitabili e giustificate controversie di Google ed eventuali contromosse, esattamente come sta succedendo con Cloudflare.

Se al momento l’accesso a siti, già bloccati con Piracy Shield, utilizzando i DNS continua ad avvenire in barba al blocco, non è escluso che se la sentenza prossima diverrà esecutiva l’accesso ai siti segnalati e bloccati non sarà più possibile.

Anche Google quindi (perlomeno nella diffusione dei suoi DNS) è considerata se non complice accondiscendente nei riguardi di chi opera illecitamente, ricordiamo che ben prima di questa ordinanza a Big G era stato chiesto (ma velatamente imposto) di de-indicizzare (praticamente far sparire dai risultati di ricerca) i siti ed i domini segnalati come illegali, e che al momento non sembrerebbe stia accadendo.

Nell’ipotesi (che riteniamo abbastanza remota) in cui sia Google che Cloudflare chiuderanno l’accesso ai rispettivi DNS (e servizi per quanto riguarda Cloudflare), assisteremo ad una malsana svolta che pregiudicherà forse definitivamente la nostra libertà di navigazione e dei principi comuni e fondamentali di Internet. Per fortuna ci sono molte altre alternative, o specifiche di cui abbiamo scritto e che fanno parte di quella fetta del Web gestito da comunità che ancora credono in un Internet aperto e libero per tutti.

Per una questione puramente numerica colpire, o tentare di colpire, colossi come Google e Cloudflare garantisce il non accesso alla pirateria della maggior parte degli utenti. Usare DNS alternativi a quelli proposti e propinati dai propri ISP (fornitori di connessione Internet) non è reato ma una forma di attenzione alla propria Privacy ed ai propri dati visto che i DNS assegnati sono dei veri “libri aperti” dove stanno scritte tutte le nostre attività online.

Il diritto di difendere la propria Privacy è imprescindibile ed usare gli strumenti a disposizione lo è altrettanto. Su questo aspetto è presumibile che Google e Cloudflare opporrano motivazioni agli obblighi richiesti ed al fatto che uno strumento no sia di per sè uno strumento illegale, ed il fatto che in alcuni casi possa essere utilizzato per scopi illegali non è , responsabilmente e penalmente, riconducibile a chi lo distribuisce.

Ripendi in mano la tua Privacy

Visto: 75

Grazie del tuo interesse, se desideri rimanere aggiornato iscriviti alla nostra Newsletter !

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.