Legge anti-pirateria; In un articolo pubblicato da La Repubblica di oggi (06/11/2023) viene riportato il fatto che ci siano divergenze tra le parti coinvolte nell’espletamento delle misure anti-pirateria della legge 14 luglio 2023 , ovvero tra gli operatori telefonici(ISP, le pay tv e la Lega Serie A.
In particolare, le pay tv e la Lega Serie A non sono ancora d’accordo con gli operatori telefonici/ISP che dovrebbero occuparsi (a propie spese) della chiusura dei siti web pirata. In mezzo a tutto questo c’è il Governo, che vorrebbe che i siti vengano oscurati rapidamente, come previsto da un nuovo emendamento che di fatto escluderebbe Agcom dando la possibilità di segnalare i siti “illegali” direttamente alla piattaforma senza quindi passare da Agcom che stando al testo della legge ne sarebbe il tramite.
Legge anti-pirateria, l’Agcom sembra essere più cauta e sta valutando la sostenibilità legale di queste operazioni. La nuova direttiva approvata a luglio prevede il blocco dei siti entro 30 minuti, ma un regolamento approvato il 27 luglio 2023 dal Garante stabilisce una linea rossa per l’oscuramento entro tale tempistica. Attualmente, la procedura prevede che la Lega e le pay tv avvertano il Garante non appena trovano un sito pirata, il quale dovrà dare il suo consenso per il blocco. Una piattaforma donata dalla Lega al Garante (Piracy Shield) sarà centrale in questo “dialogo”.
La tensione tra le parti sarebbe alimentata dalla necessità di produrre “prove digitali forensi“, richieste dal Garante per certificare le violazioni. Ciò è diventato necessario dopo la chiusura di oltre 100 siti pirata, che ha portato i gestori degli stessi a sollevare delle obiezioni procedurali ed avviare delle contro cause. Queste prove digitali dovranno essere allegate alle richieste di oscuramento, insieme a un’immagine fissa (screenshot) della trasmissione pirata e le informazioni tecniche sul flusso generato.
Le parti non hanno accolto positivamente questa novità, in quanto ritengono che sia una procedura complessa che potrebbe compromettere il pilastro della lotta alla pirateria: l’oscuramento entro 30 minuti dei siti web.
Abbiamo già parlato delle ultime dichiarazioni di Capitanio (Commissario di Agcom) e dell’ipotesi di sanzionare chi usa una VPN per l’IPTV/o connessione ai siti “illegali” e il pezzotto, anche se proprio l’uso di una VPN nasconde sia l’IP sia i DNS in uso agli ISP e per questi motivi è impossibile risalire a chi sta utilizzando il servizio.
Di tutti i soggetti che dovrebbero far parte del sistema Antipirateria sono i Provider/fornitori di Servizi VPN gli unici a declinare l’invito in quanto la dichiarazione di Capitanio risulta anticostituzionale (come da articolo 10 della dichiarazione dei diritti Internet) e per il fatto che i Servizi offerti dai Provider VPN sono in linea con il diritto al commercio e vendita di Servizi Digitali come da normative Europee. Le dichiarazioni ed i tentavtivi di ostacolare l’uso di una VPN derivano fondamentalmente dal fatto che solo l’uso di una VPN e di come funziona può evitare il blocco previsto dalla legge anti-pirateria da parte dell’ISP o dell’organismo preposto.