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AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) con la delibera del 05/12/2023 riguardante il Piracy Shield sancisce ulteriori obblighi ed amplia la cerchia di soggetti coinvolti nella battaglia contro i contenuti pirata e la pirateria informatica in generale non solo quella riferita ai contenuti Sportivi (Calcio in primis). come ad esempio serie TV e Film protetti da copyright e disponibili solo con regolare licenza.

Comunicato Stampa Agcom

Se fino ad oggi i soggetti conivolti nel blocco ( che ricordiamo con la piattaforma Piracy Shield deve avvenire entro i 30 minuti dalla segnalazione)  erano principalmente i fornitori di servizi Internet, a partire dalla data della delibera, anche i fornitori di servizi DNS (Domain Name System), come ad esempio i più conosciuti Google (resolver 8.8.8.8) e Cloudflare (1.1.1.1), e  VPN (Virtual Private Network) non solo vengono chiamati in causa ma sono obbligati ad intervenire o comunque a partecipare alle attività di blocco in maniera attiva.

AGCOM e blocco VPN e DNS



Questa modifica risulta estremamente significativa ed efficace per contrastare il fenomeno in quanto di fatto si disarmano due dei sistemi più utilizzati per aggirare i blocchi o le censure online e che fino ad oggi hanno funzionato e continuano a funzionare.

Tra le “aggiunte” la delibera prevede anche i motori di ricerca tra le entità obbligate a intervenire ed a tale proposito Google ha promesso di impegnarsi attivamente nella rimozione dei domini ed indirizzi dei siti segnalati ma anche di tutta quella “pubblicità” proposta dai siti che vendono IPTV e pare intenzionata anche a rimuovere i siti che più o meno indiretamente reindirizzano a portali contenenti flussi Illegali siano essi Live o VOD.

Come precisato dall’AGCOM, il blocco deve essere effettuato disabilitando la risoluzione dei nomi a dominio (DNS) utilizzati da chi espone i contenuti ritenuti illegali ed il reindirizzamento del traffico di rete verso gli stessi IP. In questo modo l’utilizzatore finale non avrà più accesso a quel sito o risorsa ed avrà difficoltà a trovare ulteriori risultati durante una ricerca web.

La delibera prevede anche un sistema di accreditamento a cui i soggetti interessati dovranno aderire entro il 31 gennaio (data destinata all’avvio ufficiale della piattaforma Piracy Shield). Significa che tutti i soggetti menzionati nella delibera hanno tempo fino a quella data per dare completa disponibilità e ricevere le credenziali di accesso alla piattaforma.

Nonostante queste nuove misure, ancora nessuna replica è giunta dai fornitori di VPN. L’obbligo imposto per il contrasto a questo fenomeno rimane al limite dell’ammissibilità, poiché le VPN possono essere utilizzate anche per scopi legittimi, come garantire la privacy e la sicurezza degli utenti su Internet. Sarà interessante vedere come si svilupperà questa situazione e se verranno prese ulteriori misure per affrontare le sfide che le VPN presentano in questo contesto.

In conclusione, la delibera dell’AGCOM rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro la pirateria online. Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio tra contrastare la pirateria e garantire che gli strumenti legittimi come le VPN non siano eccessivamente penalizzati.

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