Elon Musk, con la sua agenzia spaziale Space-X, è il pioniere dell’ Internet satellitare.
Questo tipo di connessione tramite il segnale satellitare dovrebbe essere molto più veloce dell’attuale fibra ottica (circa il doppio della velocità) con notevoli vantaggi soprattutto per gli affari che dipendono dal tempo della trasmissione dei dati.

Il progetto di Space-X per una rete satellitare non è l’unico ad essere stato approvato dalla F.C.C. (Federal Communications Commission), ma ci sono anche altri progetti approvati di tre compagnie di telecomunicazioni che hanno ottenuto il permesso di lanciare in orbita una rete di satelliti per un Internet satellitare.
Precisamente sono Telesat, LeoSat e Kepler Communications rispettivamente con 117, 78 e 140 satelliti.
Il progetto di Space-X ha ottenuto una prima approvazione dalla FCC (a marzo 2018) per il lancio di 7518 satelliti.

Quindi sia per la complessità e lo stato di avanzamento del progetto nella fase di realizzazione, che per numero di satelliti che verranno lanciati in orbita, prenderemo come riferimento il solo progetto della Space-X; poiché quest’ultima non è solo una compagnia di telecomunicazioni bensì un’agenzia spaziale privata, che ben presto è probabile collabori anche con la NASA.
Anche perché sia le potenzialità che i fondi a disposizione di Space-X non sono minimamente paragonabili a quelli delle altre tre compagnie sopra citate.
Non so se queste ultime hanno cominciato a lanciare i loro primi satelliti, ma nel mese di Maggio di quest’anno Space-X ha già lanciato i primi 60 satelliti del suo network spaziale: Starlink.

Falcon 9
60 satelliti sul Falcon 9                                                                                            da Twitter @SpaceX

Questi 60 satelliti sono solo l’inizio; saranno necessari altri sei lanci di 60 satelliti per volta prima che Starlink possa garantire una copertura iniziale per una rete internet satellitare (circa 420 satelliti) e altri 12 lanci per una copertura moderata.

Ogni satellite pesa 227 kg. La flottiglia di satelliti una volta arrivata nello spazio a bordo del Falcon 9 (razzo di Space-X) verrà depositata nell’orbita bassa (dai 450 ai 550 km) attorno alla Terra e lì i passeggeri del Falcon si dispiegheranno azionando i motori che li spingeranno nel loro campo d’azione.

Space-X prevede di rendere operativa la propria rete entro la metà del 2020.

Il network Starlink alla fine dei lanci, prevista per il 2027, conterà 12000 satelliti (ecco perché non è paragonabile alle reti delle tre compagnie di telecomunicazioni) per una copertura pressoché totale.
Una volta che tutti i satelliti autorizzati saranno in orbita, Space-X conta di far viaggiare sulla propria rete più della metà del traffico totale di Internet.

Ma come funziona la connessione satellitare?

Quando si invierà un input con l’ Internet satellitare, poniamo il caso sia una mail o un post sui social network, il segnale verrà inviato dalla Terra al satellite posto sopra il mittente tramite onde radio.
Successivamente rimbalzerà da un satellite all’altro con una tecnologia laser fino a giungere al satellite posto sopra il destinatario e da qui verrà ritrasmesso sulla Terra ancora con onde radio per poi arrivare al destinatario.

L’ Internet satellitare risolverà i problemi di connessione nelle zone impervie della Terra (montagne, deserti, zone rurali inaccessibili ecc.), ma soprattutto sarà utile a connettere
l’ altra metà della popolazione mondiale che oggi ancora non può connettersi alla Rete Internet.

 

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