Assoprovider, l’associazione che rappresenta le piccole e medie imprese delle telecomunicazioni in Italia, ha espresso preoccupazione per l’impatto della nuova legge anti pirateria, approvata dal Parlamento italiano lo scorso luglio, e come il rischio di Overblocking si aggiunge una problematica ulterirore nei confronti della nuova legge Anti Pirateria.
L’associazione teme che la legge possa mettere in ginocchio oltre 2.000 imprese del settore, che rischiano di essere costrette a chiudere ( se impossibilitate a seguirne gli obblighi) o a licenziare dipendenti o ancora pradossalmente ad assumerne altri facendo però i conti con una sostenibilità proibitiva .
La legge prevede che gli ISP, ovvero i fornitori di servizi Internet, siano responsabili, ed a proprie spese, di bloccare l’accesso ai siti web che ospitano contenuti piratati (ed in caso di mancata esecuzione è prevista una pena amministrativa)
Assoprovider sostiene che questo sistema sia inefficace o largamente da rivedere e che l’impatto negativo sulle imprese del settore è un rischio concreto ed irreversibile.
In primo luogo, Assoprovider sostiene che il blocco imposto dalla legge sarà facilmente aggirabile. I siti web piratati possono infatti utilizzare una serie di tecniche per bypassare i blocchi, come l’uso di server proxy o di domini di terze parti e che come già affrontato qui dal lato utilizzatore basti fornirsi di VPN per aggirare lo stop.
In secondo luogo, Assoprovider sostiene che la legge potrebbe avere un impatto negativo sulla concorrenza nel settore. Gli ISP più grandi, infatti, potrebbero avere più risorse per implementare i blocchi previsti dalla legge, mentre le imprese più piccole potrebbero essere costrette a rinunciare a questo servizio con le conseguenza del caso ed il concretizzarsi del “rischio chiusura”.
L’associazione ha quindi chiesto al governo italiano di rivedere e modificare la legge, a tutela delle piccole e medie imprese del settore.
In sostanza la denuncia di Assoprovider può riassumersi in:
Questo il loro comunicato Stampa ufficiale
Dovremo attendere la replica del Governo o dichiarazioni in merito per ulteriori aggiornamenti.