Origini di Arpanet
da sri.com

La storia di Internet cominciò nel lontano 1969. Allora si chiamava Arpanet ed il suo scopo non era diventare la “Grande Rete” che tutti oggi conosciamo.
Come viene spiegato in questo blog, all’inizio, su esortazione del Presidente americano Eisenhover, venne istituita l’agenzia A.R.P.A. (Advanced Research Project Agency) con lo scopo di costruire una rete di telecomunicazioni sicura anche in caso di guerra.
Nel 1983, per motivi di sicurezza, Arpanet fu scissa in due parti: MILNET diventò una rete di telecomunicazioni esclusivamente a scopi militari e ARPANET, che ormai collegava una miriade di piccole e grandi reti locali (LAN) di Università e centri di Ricerca statunitensi, divenne l’attuale INTER.NET. (Interconnected Networks).

Il primo collegamento Internet in Italia fu il frutto di un lavoro che i ricercatori italiani portavano avanti da molti anni.
Lo scambio di informazioni e di dati è stato da sempre un elemento molto importante per i ricercatori. E quando ancora era il telefono il mezzo di comunicazione più rapido per adempiere a queste esigenze, l’ idea di avere un collegamento ad una rete telematica mondiale che permettesse non solo la comunicazione ma anche lo scambio di dati in tempi rapidissimi, fu uno degli obiettivi primari del Centro Nazionale di Ricerca (di calcolo elettronico) dell’ Università di Pisa (CNR).

Antonio Blasco Bonito
da cctld.it

Così il 30 aprile 1986 Antonio Blasco Bonito (nella foto a sinistra) fu il primo ricercatore italiano a stabilire, per la prima volta, una connessione tra il nostro Paese e la Rete Arpanet (progenitrice di Internet) negli Stati Uniti.
L’ Italia era in Rete!
Quest’ uomo ha scritto una pagina di storia importante del nostro paese, dal punto di vista informatico e della Ricerca in generale.
Ha proiettato l’ Italia nel futuro, credendo fermamente nei vantaggi del collegamento alla Rete Internet.
In quell’ epoca lavorava insieme a due altri ricercatori, Nedo Celandroni ed Erina Ferro, sulle reti satellitari.
Uno dei loro responsabili, Luciano Lenzini,Luciano Lenzini aveva dei contatti con gli americani della D.A.R.P.A. (Defense Advanced Research Projects Agency) e gli informò che c’era la possibilità di avere un collegamento alla Rete Arpanet.
La notizia fu subito accolta con entusiasmo dai ricercatori italiani che decisero di mettersi subito a disposizione affinché tutto ciò si potesse realizzare.

Insieme al CNR di Pisa collaborarono al progetto Telespazio per la connessione satellitare e Italcable per quella telefonica.
La comunicazione viaggiò via cavo da Pisa alla Piana del Fucino in Abruzzo e da qui partì il segnale satellitare che ci collegò alla Rete negli U.S.A.
Per far funzionare questa tecnologia, ci fu bisogno di un macchinario : il “Butterfly Gateway”, una specie di grande router (modem) che ci fu fornito dal Governo americano.

Così l’ Italia fu tra i primi paesi europei a collegarsi ad Internet insieme a Norvegia, Inghilterra e Germania Ovest.

Fino a quel momento le uniche comunicazioni informatiche tra i ricercatori e le Università erano state le mail, che viaggiavano in reti informatiche chiuse, ognuna con un proprio standard di comunicazione.
Invece con il collegamento a Internet del 1986, l’Italia si collegò ad una rete telematica mondiale che comunicava con un unico standard informatico: il protocollo Tcp/Ip.

Nel 1987 fu registrato il primo dominio italiano : “cnuce.cnr.it”.

cnuce 30 anni di Internet
da dday.it

Negli anni successivi si lavorò per espandere la rete alle università e ai centri di ricerca e all’ implementazione del protocollo Tcp-Ip.

Purtroppo c’è da fare una doverosa precisazione. Una macchia nera sul giornalismo italiano (tra i migliori al mondo secondo me).
Nonostante la divulgazione di un comunicato stampa, insieme alla lettera informativa che promuoveva l’evento, indirizzati al presidente del CNR, nessun giornale italiano quel giorno riportò la notizia ai lettori.
C’è da dire anche che in quella data sui giornali italiani si parlava dell’attacco missilistico a Lampedusa, del vino al metanolo e del disastro nucleare di Chernobyl.

L’ Italian Internet Day

Così il 30 Aprile si celebra l’ ”Italian Internet day”.
L’ Italia è ancora indietro rispetto a molto paesi europei per quanto riguarda la velocità di connessione ad Internet e la sua infrastruttura di Rete. Ma entro il 2020 dovremmo avere una velocità di connessione media molto più alta di quella attuale, con una copertura dell’ intero territorio nazionale.

La parte centrale dell’ articolo è una rielaborazione di una breve parte dell’ intervista ad Antonio Blasco Bonito pubblicata dal quotidiano La Nazione e di altre fonti.

Il Web è libertà!
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