Dazn è pronta a chiedere i danni subiti a chi ha utilizzato il Pezzotto per guardare partite live. Da oggi (12/12/2024) in poi però, la richiesta danni potrebbe non essere accolta in quanto utilizzare IPTV pirata ( il “Pezzotto”) non è un reato penale ma al massimo un illecito amministrativo punibile con una multa di 154,00€ e fine della questione.
L’indagine parte dalla GdF di Gallarate (VA) in concomitanza con un’indagine che coinvolge oltre 1900 persone in tutta Italia ree di aver acquistato servizi IPTV illegali e decoder già “farciti” dei collegamenti IPTV per la riproduzione di canali a pagamento come Mediaset Premium, Dazn, Sky, Disney Channel, ed altri provider in abbonamento.
Nell’ambito di questa indagine vengono identificati poco più di una ventina di utiizzatori tutti residenti in Puglia ( in varie località come Gallipoli, Nardò, Alezio, Poggiardo, Corsano, Caprarica, San Cesario, Surbo, Leverano, Veglie, Trepuzzi e Morciano). L’identificazione è stata possibile tramite i pagamenti effettuati con PostePay, a seguito dell’identificazione sono stati accusati di riciclaggio dei contenuti acquistati, quindi di reato penale.
La giudice Roberta Maggio del Tribunale di Lecce (sentenza emessa il 12/12/2024) assolve tutti gli imputati con la motivazione:
“Non esistono elementi tali da provare che gli imputati abbiano partecipato alle attività di produzione e immissione in circolazione dei supporti informatici, né che li abbiano detenuti per immetterli in commercio. Emerge pacificamente che la detenzione dei supporti informatici fosse finalizzata a meri scopi di natura personale. L’acquirente ha ricevuto il supporto illecito per uso personale e non per immetterlo a sua volta in commercio si configura solo l’illecito amministrativo e non il reato di ricettazione”
Agli imputati è stato ingiunto il pagamento di 154,00€ quale sanzione amministrativa ed il caso è stato archiviato.
E’ pesumibile pensare che le richieste di DAZN o quello che si è prefissata, ovvero la richiesta di risarcimento danni a chi ha utilizzato i servizi IPTV illegali, vengano notevolmente ridimensionate se non addirittura “annullate”. A questo punto non è più lecito chiedere un risarcimento danni a chi ha guardato illegalmente partite od eventi live a mezzo “Pezzotto” dal momento che non sussiste reato penale e relativa od eventuale persecuzione.
Resta in piedi per ovvie ragioni il discorso dell’ingiunzione al pagamento della multa prevista sia dalle regolamentazioni vigenti sia delle eventuali specifiche in merito alla gestione Piracy Shield ed Agcom. Nello specifico anche se DAZN riuscisse ad ottenere i nominativi dalla Procura di Catania, non potrebbe adire a nessuna azione risarcitoria, i soggetti saranno sanzionati ma non avranno nessuna conseguenza penale ( si parla dei soli singoli utilizzatori, per i proprietari e gestori delle infrastrutture pirata il discorso è invece assolutamente di illecito penale).
Il ridimensionamento “giuridico” che questa sentenza porta con se è di fatto un ridimensionamento dei proclami e delle azioni che i detentori dei diritti (DAZN, Mediaset, Sky …) vorrebbero attuare e che ultimamente hanno promesso.
Se l’illecito non varca i confini domestici e lo si considera per uso “personale” è un pò come succede per l’uso di droghe leggere, che sono si illegali penalmente se spacciate, ma non quando vengono assunte in modiche quantità ad uso personale.
Abbiamo notato nel corso delle ultime settimane, da parte degli organismi preposti alla lotta alla pirateria come la piattaforma Piracy Shield, Agcom e dai dententori dei diritti, un crescendo di coinvolgimenti o tentati quali, di soggetti indicati come complici di azioni di pirateria, o di connivenza nei confronti di chi la divulga. Ci si riferisce alle richieste di indentificazione dei “pirati” che dovrebbero fare i provider di CDN o VPN o DNS custom a seguito di un’obbligo di legge derivato dagli emendamenti aprovati nel decreto Omnibus, ed ai quali si sono opposti molti provider ISP Italiani. A tutt’oggi però, quest’obbligo non è ancora chiaro e chiarito vista la mancanza di riscontri o dichiarazioni di chi è stato chiamato in causa.
Probabilmente assisteremo ad un graduale incremento degli acquisti di IPTV illegale, non è da escludere una sorta di “tanto in galera non ci vado” da parte di una grossa fetta di potenziali acquirenti, “tranquillizzati” dalla sentenza emessa.