TivuStream

DAZN, SKY, e Lega Serie A pronte a chiedere il risarcimento a chi è stato già multato

Secondo le dichiarazioni (a fine articolo) dei rappresentati e dirigenti delle piattaforme, DAZN, SKY, e Lega Serie A sono entrate in possesso dei dati dei “clienti” di IPTV pirata meglio, ormai, conosciuta come Pezzotto e sono pronti a chiedere il risarcimento dei danni “civili” subiti.

Chi saranno i destinatari delle richieste danni?

Quando nell’autunno scorso il nucleo GdF di Lecce ha smantellato, nelle campagne Salentine, una rete IPTV illegale, ha anche sequestrato i Server in uso. Evidentemente in questi Server erano registrate le operazioni ed i dati dei “clienti” che di conseguenza sono stati indentificati e multati. Sanzioni “soft” dell’importo di 154,00€

Ad oggi sono le uniche persone individuate (anche se pare che al momento siano in fase di identificazione ulteriori oltre 3000 soggetti) e diventeranno i destinatari dei risarcimenti “da migliaia di Euro” promessi. Non sono chiari i parametri con i quali i detentori dei diritti DAZN, SKY, e Lega Serie A valuteranno gli importi da richiedere ma si parla di “anni” di sottoscrizione persi.

Presumibilmente queste persone, una volta pagata l’ammenda, hanno pensato di aver chiuso “la faccenda” tutto sommato senza sofferenze gravi. Mai avrebbero pensato di dover invece pagare ulteriori soldini a titolo risarcitorio, di fatto rei di non aver acquistato un regolare abbonamento per guardare le stesse cose, che sono state viste in modo illegale. Il “mai” è d’obbligo visto che mai un’azione simile è stata intentata in Italia e forse nemmeno da altre parti.

I detentori dei diritti sono stati autorizzati dalla Autorità giudiziaria competente/Procura ad entrare in possesso dei dati dei clienti per essere utilizzati in sede civile a titolo risarcitorio. Già questo è un inedito precedente, ma il fatto che organismi non giudiziari possano avere accesso e gestire i dati personali e finanziari di una persona è decisamente una (discutibile) novità.

DAZN SKY Lega SerieA

Le dichiarazioni dei titolari dei diritti DAZN SKY Lega Serie A

Che l’aria si fosse fatta pesante è testimoniato dalle dichiarazioni che sono state fatte negli ultimi due anni (dall’entrata in vigore di PiracyShield ) dove Amministatori delegati, Presidenti e Commissari degli organi detentori e di Agcom, promettevano lotta dura e senza “pietà” a chi gestisce e chi utilizza IPTV illegale o frequenta siti pirata di contenuti sportivi live. Già allora si parlava di multe e sanzioni che prima o poi sarebbero arrivate.

DAZN, SKY e Serie A, di conseguenza, stanno mostrando unghie e denti pronti a parare (anche se parzialmente) le perdite subite.

Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia:

“Guardare contenuti illegalmente mette a rischio chi lo fa e colpisce le fondamenta stesse dello sport. Non è una cosa intelligente. Non è gratis. Non è senza conseguenze”

Ti piace TivuStream? Ti è utile? Desideri sostenere TivuStream e partecipare un poco al mantenimento? ..ti va di offrirci un caffè? !! 

“Una richiesta di risarcimento, che può ammontare a diverse migliaia di euro, equivale a circa dieci anni di abbonamento legale. Tifare legalmente dallo stadio o da casa è un’opzione sicura per chi guarda e l’unico modo per mantenere vivo lo spettacolo che amiamo. Un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine e a tutte le istituzioni per il loro lavoro.”

Andrea Duilio, amministratore delegato di Sky Italia:

“La lotta alla pirateria non riguarda solo chi gestisce piattaforme illegali: anche chi sceglie di utilizzarle deve essere consapevole di commettere un vero e proprio furto, con conseguenze concrete”, ha affermato Duilio. “Questi comportamenti illeciti non solo danneggiano i titolari dei diritti, ma compromettono anche interi settori economici e mettono a rischio il lavoro di molte persone. Solo una maggiore consapevolezza può contribuire a un cambiamento culturale ormai imprescindibile”.

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A:

“Si sta avverando quello che abbiamo sempre detto: chi sbaglia paga. Da oggi, infatti, chiunque scelga di guardare contenuti piratati, oltre a essere perseguito e multato dalla Guardia di Finanza, dovrà anche risarcire i concessionari per i diritti da loro illecitamente sfruttati”, ha dichiarato De Siervo.

“L’era dell’impunità sta finalmente volgendo al termine: la rete attorno ai pirati digitali si stringe di mese in mese, segnando un passo avanti decisivo nella lotta alla pirateria.”

Non spetta a noi giudicare l’operato degli organismi preposti e le motivazioni dei detentori dei diritti, ogni valutazione è personale ed univoca. Però forse vale la pena di sottolineare le linee guida che stanno dietro ai fatti.

E’ indubbio che la tendenza da un pò di tempo a questa parte, forse voluta/dovuta ai colori dell’esecutivo, sia più intimidatoria e punitiva piuttosto che discussiva ed educativa al fenomeno. La pirateria esiste da quando esiste Internet e di sicuro continuerà ad esistere con forme e modi diversi, ma continuerà ad evolversi al passo coi tempi. Un approccio del genere oltretutto rischia di fomentare ulteriormente gli animi dei “pirati” che potrebbero, solo per sfida e per il gusto di farlo, affinare ed incrementare le loro distribuzioni.

Il metodo attuale presuppone l’accesso e la gestione dei dati personali individuali anche da chi, da un punto di vista giuridico e deontologico, non dovrebbe averne disponibilità in mancanza di strutture adeguate e protette come un Tribunale, una Procura o una società riconosciuta di riscossione. Questo potrebbe interpretarsi in una violazione della Privacy e dare atto ad eventuali contro denuncia che no farebbero che peggiorare il clima e la gestione e l’attuazione.

Probabilmente si finirà con i pochi (rispetto al reale bacino di utenza pirata) che pagheranno per tutti e sicuramente ci saranno gravi errori di identificazione con le relative conseguenze.

Visto: 28

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.