Ultimo aggiornamento 21/08/2025 by buio2005
Chat Control sarà un sistema di sorveglianza di massa concentrato sul monitoraggio e lettura di qualunque messaggio inviato dalle App Chat (WhatsApp, Telegram, Messenger, Signal, Provider di Email e qualunqe altro sistema di “Chat” o Messaggistica), anche quelle che usano la crittografia end to end, ed estesa all’invio e ricezione di foto/immagini.
Il 14 ottobre prossimo la UE voterà per l’introduzione o meno del Chat Control, al momento ci sono 15 Paesi favorevoli (Italia inclusa), 3 Paesi contrari e 9 Paesi ancora indecisi. I numeri dicono quindi che si è pericolosamente vicini alla maggiornaza qualificata richiesta in questi casi, e che di fatto renderebbe la norma esecutiva (entro fine 2025 o al massimo nei primi del 2026)
La proposta (anche se non nuova) nasce dal primo Ministro Danese Mette Frederiksen (la Danimarca al momento ha la presidenza del Consiglio dell’UE ) che fin dal suo primo giorno reintroduce il Chat Control come priorità legislativa principale.
Chat Control è un sistema basato su algoritmi e scanner in grado di intercettare e leggere, prima della fase crittografica, qualunque messaggio venga inviato da qualsiasi fonte che abbia a che fare con l’invio e la ricezione di messaggi. Più nello specifico sarà adottata nell’uso di tutte le Piattaforme, App, Sistemi Email che prevedano lo scambio di informazioni e testi più o meno lunghi.
La proposta include anche la verifica obbligatoria dell’età, che di fatto eliminerebbe l’anonimato dalle piattaforme di messaggistica. Dovendo dimostrare e dichiarare la propria identità ogni volta che si invia un messaggio, trasformando la comunicazione privata in un’attività tracciabile e controllabile.
Ogni foto, ogni messaggio, ogni file in fase di invio sarà scansionato automaticamente senza esprimerne il consenso o alcuna ragione per essere sospettati. Non è quindi propriamente una caccia ai criminali, piuttosto una sorveglianza di massa imposta a tutti agli oltre 450 milioni di cittadini dell’Unione Europea.
La “scusa” (nobile e condivisa) è quella del contrasto alla Pedo-Pornografia ed allo scambio di foto, link, e testi. Una indubbia nobile causa e piaga che va debellata in modo definitivo, ma con questo tipo di approccio (se passa la legge) saremo obbligati a rinunciare totalmente alla nostra privacy ed al diritto sancito dall’Articolo 7 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Rispetto della vita privata e della vita familiare
Ogni individuo ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle
sue comunicazioni
In realtà non c’è molto da scrivere, se passasse la proposta (e divenisse) legge entreremmo in un contesto irreversibile di sorveglianza paragonabile al Regime Cinese od alla censura Russa. Non avremmo più nessuna espressione di Privacy e per recapitare un messaggio senza che venga letto (e senza sapere da chi) prima di essere consegnato, dovremmo tornare ai piccioni viaggiatori con la speranza che non vengano abbattuti in volo.
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Oltre a questo esiste anche un problema più tecnico e strutturale del provvedimento che si basa su algoritmi e scanner che dovrebbero intercettare (presumibilmente) parole, immagini, testi, e riconoscerli come riconducibili ad atti od inerenti alla pedo-pornografia. Purtroppo i margini di errore sono enormi, basta una foto con intento scherzoso od una battuta in piena e totale buona fede a trasformare un normale individuo in un sospettato pedo-criminale, e di fatto indagato.
Uno scenario simile è come la trama di un film apocalittico o di cospirazione anti governo, ma il film prima o poi finisce e non ha ripercussioni reali. Una sorveglianza simile è una grossa sconfitta, per la democrazia e la libertà di pensiero. Una sconfitta dolorosa per le conseguenze per le lotte e l’impegno che sono stati intrapresi per arrivare alla democrazia e libertà dei popoli.
Se togliamo i Paesi autoritari come la Cina o la Russia che non hanno bisogno di votazioni per controllare i propri cittadini, un precedente come questo potrebbe portare altri Paesi “democratici” ad adottare lo stesso sistema estendendo la sorveglianza di massa ben oltre ai residenti della UE.
Ci si segue sa che siamo estrememente sensibili quando si parla di Privacy e protezione dei propri dati ed il nostro impegno è quello di offrire strumenti, sistemi, e guide per imparare a proteggersi.
In questo specifico caso purtroppo siamo impotenti come del resto chiunque altro vista un’imposizione del genere, ma cerchiamo di tenere fede alle nostre filosofie e vogliamo segnalare un sito dove poter far sentire la nostra voce in merito al provvedimento scrivendo direttamente ai nostri rappresentanti nel Parlamento Europeo. Un sito nato per l’esigenza di provare a fermare questa proposta di legge in nome dei nostri diritti fondamentali e condivisi.
Il sito si chiama Fight Chat Control e nasce ai primi di Agosto di quest’anno con questa missione:
Fight Chat Control è un’iniziativa guidata dai cittadini creata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul regolamento proposto dall’Unione Europea sul “Chat Control”. La nostra missione è informare i cittadini dell’UE su questa legislazione, che minaccia i diritti fondamentali alla privacy e la sicurezza digitale imponendo la scansione di tutte le comunicazioni digitali private, compresi i messaggi e le foto crittografate.
Crediamo che la privacy sia un diritto fondamentale e che la crittografia end-to-end sia essenziale per proteggere le nostre comunicazioni personali, le informazioni finanziarie e le identità digitali. La proposta di controllo delle chat minerebbe queste protezioni, esponendo potenzialmente i cittadini a nuovi rischi per la sicurezza e alla sorveglianza senza benefici significativi. Il nostro obiettivo è quello di fornire ai cittadini le conoscenze necessarie per comprendere le implicazioni di questa legislazione e di incoraggiarli ad agire contattando i loro rappresentanti eletti al Parlamento europeo e ai governi nazionali.
La nostra piattaforma fornisce informazioni di facile comprensione sulla proposta del Chat Control, segue le posizioni degli Stati membri dell’UE e aiuta i cittadini a contattare i loro rappresentanti per esprimere le loro preoccupazioni. Non siamo affiliati ad alcun partito politico.